IL CULTO DI MARIA SS. ADDOLORATA A TERAMO

La venerazione Mariana a Teramo è da sempre molto radicata. Basti pensare al noto Santuario della Madonna delle Grazie, la quale è considerata compatrona della città e solennemente festeggiata il 2 Luglio. Anche la devozione verso la Vergine Addolorata è molto sentita dai teramani. Non esiste una vera e propria celebrazione apposita: in un certo qual modo, i dolori di Maria vengono ricordati nella toccante processione della Desolata della mattina del Venerdì Santo.
Molte chiese di Teramo, specialmente confraternali, posseggono immagini della Addolorata.
La Confraternita di Santa Maria della Cintola è quella che più di tutte cura il culto verso la Addolorata: non a caso infatti, la statua della Desolata è custodita nella loro chiesa, S. Agostino. L' attuale statua, risalente agli anni '20, sostituisce una precedente più antica, perduta, che a sua volta andava a rimpiazzare il simulacro vestito della Madonna dei Sette Dolori che dal 1899 si trova nella chiesa di S. Benedetto, annessa al convento dei Cappuccini. Questo simulacro prese posto in una cappella laterale, dove anticamente c' era un'altra statua che i Cappuccini esponevano sull' altare maggiore nel mese di Settembre. Oggi i Cappuccini non ci sono più, ma la tradizione dell' esposizione continua ancora con la statua venuta da S. Agostino.

Oltre a queste due chiese, altri templi annoverano immagini della Addolorata. Si tratta della chiesa del Carmine, con la Confraternita del SS. Sacramento, della chiesa di S. Antonio, con la congrega dell' Immacolata, e infine della chiesa dell' Annunziata con l' Arciconfraternita dei Cinturati, la cui statua sfila in processione il Venerdì santo.
Altra immagine della Vergine afflitta dal dolore si trova nel Santuario della Madonna delle Grazie, ma in questo caso si tratta di un dipinto su tela dell'anno 1900, opera di Pasquale Celommi (Montepagano, fraz. di Roseto degli Abruzzi, 1851 - Roseto degli Abruzzi, 1928).


L' Addolorata del Carmine (XVIII sec.)


L' Addolorata di S. Antonio (XVIII - XIX sec.)


Il quadro di Pasquale Celommi (da http://www.celommi.com)

Nella chiesa di S. Bartolomeo, piccola cappella sconosciuta ai più e diventata praticamente invisibile dopo l'inizio di un lungo e discusso restauro all'antistante Teatro Romano (ma nonostante ciò tenuta in buone condizioni), si trova infine un'altra statua che però aveva originariamente funzione diversa: si trattava infatti di una Madonna con Bambino, della tipologia abruzzese, come evidenziano la postura seduta, le mani in posizione adorante e le ginocchia sulle quali un tempo era disteso il Bambin Gesù.
Nel XVIII secolo, perduto il Bambino, la statua è stata adattata ad Addolorata posizionando sul petto il cuore trafitto da spade.




- Testo e foto a cura di Ascanio Valforte.
Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento all' amico Ascanio Valforte per avermi fornito il materiale documentario che ha consentito di realizzare questa scheda monografica sul Venerdì Santo a Teramo.
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